Salto di qualità per Isis nella rete di comunicazione che le permette di mantenere i contatti tra i suoi aderenti in tutto il mondo. L’organizzazione terroristica islamista starebbe infatti costruendo il suo proprio social network per ridurre la dipendenza dalle altre piattaforme ed evitare così possibili collassi nelle comunicazioni internazionali.
Lo sostiene il numero uno di Europol, Rob Wainwright, spiegando che la rete è stata svelata nell’ultima settimana di aprile, al termine di un’operazione di intelligence durata 48 ore e che ha coinvolto agenti di Stati Uniti, Belgio, Grecia, Polonia e Portogallo. Durante le operazioni, sono stati rintracciati più di duemila contenuti a carattere estremista, ospitati su 52 diverse piattaforme.
L’uso da parte di Isis delle tecnologie digitali della comunicazione (e dei social network in particolare) sia per fare proselitismo sia per scambiare messaggi riservati non è certo una novità. Facebook è stato uno dei veicoli privilegiati attraverso cui il gruppo dello Stato islamico ha diffuso negli anni passati i video in cui si mostravano gli sgozzamenti dei prigionieri, occidentali e non. Allo stesso modo, Telegram ha avuto una larghissima diffusione tra gli aderenti per la possibilità di scambiare messaggi criptati e condividerli tramite i gruppi.
Ora però il pressing delle intelligence sui social network, e più in generale sulle grandi aziende del digitale, perché riducano lo spazio d’azione per chi diffonde messaggi illegali, sta rendendo più complicata la vita dei terroristi, tanto da spingerli a realizzare una nuova piattaforma segreta. Questo nonostante non siano state certo abbandonate le piattaforme usate.
«Certamente abbiamo reso più difficile per i terroristi operare negli spazi dei social network», ha dichiarato Rob Wainwright in una conferenza a Londra, «ma nonostante questo continuiamo ad assistere alla pubblicazione di video terribili, e a operazioni di comunicazione condotte su larga scala attraverso la rete». Durante la conferenza stampa non sono stati dati dettagli su come funzioni il social network di Isis, né quale grado di sviluppo sia stato raggiunto e se, quindi, sarà più o meno facile di quanto non sia adesso tracciare le comunicazioni del gruppo terroristico per interromperle.
[Foto in apertura di Reuters]
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